Sabato 25 agosto alle ore 20.18 il Seveso è esondato, come anche ad inizio di luglio e a marzo. L’esondazione è durata poco, circa 20-25 minuti, e l’acqua è stata quasi tutta subito assorbita dai tombini. Gli allagamenti sono avvenuti in viale Fulvio Testi.
È stata però una esondazione particolare. Dalle 19 è incominciato a piovere nella zona tra i quartieri a nord di Milano e Bollate, Varedo, Paderno Dugnano, Monza, proprio sugli ultimi 7 km del Seveso, prima di interrarsi in via Ornato, a sud di Palazzolo, dove dal Seveso parte il canale scolmatore che, attivato sempre all’inizio di ogni allerta, devia acqua nel canale dell’Olona e nel Ticino. È piovuto tanto e tutto in quel territorio. Così l’onda di piena si è concentrata su Niguarda dove in via Valfurva si è passati dai 50 cm delle ore 20 ai 3 metri delle ore 20.20 in esondazione: una salita di 2 metri in 20 minuti. E nulla ha potuto fare il canale scolmatore, perché la pioggia si è scaricata nel tratto di fiume a sud.
E poi oltre alla pioggia, subito prima di via Ornato, all’altezza dell’incrocio tra via Ornato e via Aldo Moro, nel Seveso entrano i due canali del “troppo pieno” del depuratore di Bresso, quello dove sono convogliate le acque di Cormano, Cusano Milanino, Bresso, Cinisello balsamo, Sesto San Giovanni. Da lì entrano nel Seveso 10-12 mc di acqua al secondo, circa un quarto della portata del tratto coperto.
«Se vogliamo evitare tutto ciò -dice l’assessore Marco Granelli- è essenziale e urgente che venga realizzato tutto e subito il Piano approvato e finanziato con 145 milioni circa nel settembre 2015 con l’Accordo di Programma tra Governo, Regione Lombardia, AIPO e Milano. Tutto, anche con la vasca del Parco Nord, prevista a fianco del fiume Seveso, poco prima che venga interrato, sul confine tra Milano e Bresso. Purtroppo però il progetto di questa vasca è bloccato perché a luglio 2017 il Comune di Bresso ha fatto ricorso al Consiglio dei Ministri contro l’approvazione del progetto definitivo avvenuta il 28 giugno 2017 in Regione Lombardia, con voto a maggioranza in conferenza dei servizi con tutti gli enti. Dopo 13 mesi siamo in attesa della decisione del Consiglio dei Ministri».
Sul prossimo numero di settembre 2018 di ABC, maggiori approfondimenti.