Tante persone a occupare la carreggiata, tante bici sollevate in aria o adagiate sul terreno, un simbolico nastro rosso con un altrettanto simbolico sindaco Sala pronto a tagliarlo.
I sostenitori della pista ciclabile sul Ponte della Ghisolfa sono tornati a manifestare ma stavolta, rispetto allo scorso 28 aprile, hanno messo in scena quell’inaugurazione per la quale ritengono che i tempi siano maturi.
Ripercorriamo la storia: nel 2017-2018 la proposta di pista ciclabile partecipa al bilancio partecipativo del Comune di Milano e vince ottenendo un budget di 250mila euro. Ma alla realizzazione non si arriva, a causa di diversi problemi in fase di valutazione della fattibilità.
Ora è in corso un nuovo processo di co-progettazione. Lo scorso 11 maggio, a precisa domanda del consigliere Giungi (PD), l'assessora comunale alla Mobilità Arianna Censi ha riferito che il progetto è ancora allo studio e presenta una serie di complessità (di carattere sia operativo che economico), senza sbilanciarsi sul cronoprogramma dei lavori.
Una settimana dopo i promotori dell’iniziativa, raccolti sotto la sigla “Non vediamo l’ora” hanno deciso di fare un passo avanti: durante tutta la giornata del 18 maggio hanno monitorato il passaggio di pedoni, biciclette e monopattini lungo il cavalcavia in entrambe le direzioni, da Piazzale Lugano e da via MacMahon.
I dati emersi sono estremamente interessanti: lungo la giornata sono transitate 1.599 bici, 328 monopattini, 694 pedoni. In totale, quindi, 2.621 persone (equamente divise tra i due sensi di marcia) hanno usufruito del ponte con un mezzo alternativo rispetto all’automobile.
Dati che fanno dire agli organizzatori che la presenza di una pista ciclabile farebbe aumentare di molto (come già accaduto in viale Monza) il numero di bibiclette, decongestionando il traffico.
Si aggiunga anche la questione sicurezza: per i ciclisti, attualmente, l’attraversamento del ponte può essere pericoloso sia accanto alle auto (non mancano gli investimenti, come quello che la scorsa estate colpì Beatrice Macrì) sia sul marciapiede. Anche la convivenza coi pedoni, infatti, non è sempre semplice: è dello scorso lunedì la denuncia di un ciclista, che ha raccontato di essere stato aggredito con lo spray al peperoncino da un passante che non gradiva la sua presenza.
Forti di questi dati, gli attivisti sono tornati in 400 a manifestare nel tardo pomeriggio di giovedì 9 giugno. Questa volta, come accennato, si è scelta l’ironia: un piccolo sindaco, con la maschera di Beppe Sala, e una piccola assessora, con la maschera di Arianna Censi, hanno "tagliato il nastro" nel bel mezzo del ponte della Ghisolfa.
«Realizzare la pista ciclabile è innanzitutto una scelta politica, non bisogna nascondersi dietro al problema economico» dicono i promotori, che invitano l’amministrazione, sindaco Sala in primis, a non fare passi indietro rispetto a un impegno preso cinque anni fa.
La manifestazione, che poi si è conclusa con musica, cibo e bevande nell’area verde di piazzale Lugano, è stata promossa dal comitato AttraversaMI (genitori delle scuole e ciclisti dei quartieri Cagnola e Bovisa), dalla campagna di mobilitazione civica Sai che puoi?, dalle cittadine che hanno vinto il progetto ‘Viabilità ciclo-pedonale sul ponte della Ghisolfa’ al bilancio partecipativo 2017-18, e da tanti cittadini ciclisti milanesi.