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Quartieri
A Bruzzano l’incontro del Comitato di Quartiere con esponenti delle istituzioni
Riforma sanitaria: il futuro per Milano e il Municipio 9
Federico Russo | 9 May 2022

Quale il futuro della sanità in Lombardia e a Milano? Il Comitato di Quartiere di Bruzzano ha voluto discuterne sabato 7 maggio, in mattinata, presso l’Auditorium di Cassina Anna, per affrontare con esponenti delle istituzioni e cittadini una serie di questioni.

Come da progetto approvato dalla Regione Lombardia lo scorso settembre, nei prossimi mesi la sanità sul territorio sarà rappresentata da Case e Ospedali di Comunità. Si tratta di un’attuazione del “Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza” (PNRR) che porterà a una riorganizzazione delle strutture sanitarie, con la nascita in tutta la Regione di 203 Case di Comunità (una ogni 50mila abitanti della regione) e 60 Ospedali (uno ogni 150mila abitanti).
A livello di Città Metropolitana sono previsti 9 distretti municipali (uno per Municipio), 24 Case di Comunità (una ogni 60mila abitanti) e 8 Ospedali (che svolgono anche le funzioni delle Case).
La Casa della Comunità aggregherà tutti i servizi territoriali dell’area di riferimento. Salvo rare eccezioni, al di fuori di queste strutture non dovrebbe esserci altra erogazione di servizi.

All’interno di questa cornice, ogni territorio fa i conti con le proprie esigenze. Proprio da questa consapevolezza è nato l’incontro di Bruzzano, che si è svolto nell’ambito della “Civil Week 2022” e ha visto gli interventi di Elisabetta Strada (consigliera regionale di “Lombardi Civici Europeisti” ed esponente della Commissione Sanità, Istruzione e Ambiente), Marco Fumagalli (consigliere comunale di “Milano in Salute”), Paola Palazzi (medico di base, presidente dell’associazione “Milano in Salute”) e Sofia Banzatti (psicologa e psicoterapeuta, appartenente alla stessa associazione). Il Comitato aveva invitato anche Emanuele Monti, presidente della Commissione Sanità regionale, che ha però declinato l’invito.

«La riforma regionale - ha commentato Strada - è un’occasione persa. Il Covid aveva messo in evidenza le carenze della medicina territoriale. Questa riforma avrebbe dovuto creare un’integrazione con il sistema ospedaliero, ma le Case di comunità che vengono istituite sono spesso scollegate dai territori. Manca l’integrazione e non c’è una visione socio-sanitaria, con ampio riconoscimento del ruolo del sociale».
A proposito dello “scollegamento” accennato poc’anzi, durante l’incontro sono stati portati diversi esempi (via Rugabella, via Stromboli, via Gola) di Case di Comunità molto vicine ad alcuni ospedali ma in realtà dipendenti da altre strutture più lontane.
Fumagalli ha segnalato altre due criticità: la carenza di risorse umane e il pericolo che molte Case possano non avere lo spazio necessario per sviluppare l’ambito socio-assistenziale.

Per quanto riguarda l’attenzione specifica sul territorio di Bruzzano, il timore espresso da molti riguarda le ricadute negative dell’imminente trasferimento dell’Ospedale Galeazzi.
«Certamente avremo un pronto soccorso in meno - è il commento del presidente del Comitato di Quartiere Matteo de Paolis -  ma ci sembra che vengano comunque garantiti tutti gli altri servizi. Rispetto ad alcuni limiti generali della riforma ci sembra che la situazione del Municipio 9 sia migliore di altre, grazie soprattutto al ruolo fondamentale dell’Ospedale Niguarda».

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