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Quartieri
Inaugurata il 18 dicembre in via Carli. La gestisce una giovane cooperativa
“Alaska”: il ritorno ad Affori di una libreria
Federico Russo | 20 dicembre 2021

«Vogliamo essere una libreria di quartiere, siamo nati proprio per stare qui». E se il “qui” è un quartiere come Affori in cui la libreria manca da anni, la nascita di una realtà come “Alaska” assume un significato particolare. D’altronde il nome è stato scelto proprio perché evocativo dell’avventura, del “confine”. Siamo nella zona più a nord del quartiere, via Carli all’incrocio con via Galiani. Fino a pochi mesi fa c’era un parrucchiere. Poi, nello scorso settembre, un gruppo di giovani frequentatori della vicina vineria scopre che si sta per liberare il locale e decide di tentare l’impresa. Nasce la Cooperativa L.I.A., sigla che sta per “Libreria Indipendente Affori” ma anche nome che gioca consapevolmente con un'altra figura assai evocativa, soprattutto nel Municipio 9: quella della partigiana Gina Galeotti Bianchi, entrata con il nome di battaglia “Lia” nella storia e nell’immaginario collettivo.

La cooperativa è composta da otto persone che lavorano in ambiti – dall’insegnamento all’editoria – comunque legati al libro. Saranno loro a portare avanti il progetto, alternandosi dietro il bancone. «Siamo partiti autofinanziandoci – spiega Carolina Crespi – ma per il futuro vogliamo lavorare su bandi e altre forme di finanziamento».
L’inaugurazione di sabato 18 dicembre è stata un successo, a dimostrazione dell’interesse del quartiere per un servizio che mancava. «In molti – racconta Maria Chiara Coppola – ci hanno detto che finora si sono serviti su Amazon per mancanza di un luogo fisico dove comprare libri, ma che saranno felici d’ora in poi di venire da noi».

Intanto, chi viene adesso a visitare questi 40 metri quadri dedicati alla lettura trova circa mille titoli, con diversi bestseller e i classici settori: la saggistica e la narrativa, l’infanzia e il fumetto, i temi di genere e la “vecchia Milano”. La fanno da padrone le case editrici indipendenti, con le quali è certamente più facile per una piccola realtà rapportarsi in modo diretto. Ma anche con i grandi editori, grazie ai grossisti, si sta costruendo una relazione. Per la selezione dei libri c’è un criterio preciso, già chiarito all’inizio: “Alaska” vuole essere una libreria di quartiere, perciò venderà ciò che incontrerà il maggiore gradimento della clientela afforese.

Tra i prossimi passi ce n’è uno dal forte valore simbolico: l’insegna – ancora mancante – sarà decisamente diversa dal solito. L’idea è venuta osservando su Google Maps il percorso che unisce Piazza del Duomo con la libreria: una linea verticale, che sarà riprodotta attraverso le tre vetrine del negozio.
Nel frattempo, “Alaska” sarà aperta fino al 30 dicembre (esclusi ovviamente Natale e Santo Stefano) dalle ore 10 alle 20, per poi riprendere l’attività a regime dal 10 gennaio.

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