“Chiediamo all’arte di ricucire la città, così frammentata e puntiforme, di unire con un filo rosso menti e cuori, tetti e piazze, giardini e luoghi di passaggio: proprio lì dove la gente vive”.
Inizia così il manifesto di “Incursioni Artistiche”, festival dell’arte spontaneo e autoorganizzato che si è ripetuto, in vari punti del Municipio 9, nel weekend tra il 30 aprile e il 2 maggio, con un riscontro positivo che non è stato inficiato neppure dai momenti di forte maltempo. Diciamo “ripetuto” perché una prima edizione si era tenuta a febbraio, con un buon esito che ha convinto gli organizzatori (più giusto dire organizzatrici, di fronte alla netta prevalenza femminile!) a ripetere l’esperimento. Se in quella prima occasione gli eventi avevano riguardato esclusivamente Dergano e Bovisa (“quartier generale” dell’organizzazione), stavolta la geografia dei luoghi si è allargata fino a comprendere anche Bruzzano/Affori, Maciachini e Parco Nord.
Ricco anche il ventaglio artistico delle 22 esibizioni del programma: musica, danza, teatro e giocoleria per venire incontro alle esigenze di gusti diversi.
Invariata invece la filosofia di fondo: sostenere gli artisti, in un momento in cui il settore è ancora condannato a isolamento e immobilismo, e per mezzo dell’arte riavvicinare le persone. Da qui la scelta di spazi non istituzionali: le “incursioni” si sono tenute in piccole piazze, cortili condominiali, luoghi divenuti simbolici nelle ultime settimane come il “Giardino della Resistenza” di Dergano. Gli spazi migliori per ricreare quel rapporto tra socialità e spazi pubblici che la quarantena ha inevitabilmente cancellato.
A proposito di Covid, come nel precedente esperimento è stato doverosamente predisposto un decalogo di regole: nessuna promozione dell’evento, pubblicizzato nei giorni precedenti solo informalmente attraverso la rete ormai consolidata di cittadini e realtà associative che gravitano attorno ai quartieri coinvolti; prenotazione richiesta, con un numero limite di nuclei familiari presenti a ogni spettacolo; distanziamento garantito anche attraverso “bollini” con il logo dell’iniziativa; esibizioni brevi. L’organizzazione non è stata semplice ma il collettivo che ci si è dedicato, una ventina di persone con nucleo originario nel “Gruppo Donne di Dergano e Bovisa”, può vantare ormai, dalle “Ceste sospese” in poi, una lunga esperienza.
«Conosco bene i festival, avendoci spesso anche lavorato – racconta Valentina, nome d’arte “Lunaridens” – e posso dire che il livello organizzativo che ho visto in questa occasione è addirittura superiore. Dipende dal fatto che ci si conosce e c’è amore per quello che si fa in questo territorio».
«Siamo partite da una rivendicazione di autogestione e bisogno dell’arte – aggiunge Gaia Silvestri – e su questo abbiamo coinvolto i protagonisti». La scelta non è stata casuale: sono stati scelti - attingendo anche a rapporti consolidati – gli artisti più disponibili a mettersi in gioco, ad accettare una scommessa come quella dello spazio pubblico e ad “accontentarsi” del compenso inevitabilmente simbolico che può arrivare dall’antico sistema del “cappello”. «Sono stati tutti molto generosi - parla un’altra delle organizzatrici, Sara Taglialatela -. Di arte abbiamo bisogno ed è un bisogno che cresce di mese in mese. Anche per questo abbiamo avuto adesioni superiori alle aspettative».
Alla fatidica domanda “Ci saranno le Incursioni n.3?” per ora non c’è una risposta precisa. Da una parte c’è la speranza che ce ne sia meno bisogno, che in breve tempo sia artisti che “affamati” di arte possano tornare a saziarsi nelle modalità più abituali. Dall’altra c’è una precisa filosofia, che Gaia sintetizza in chiusura: «Siamo legate all’autoorganizzazione. Non siamo un “eventificio” e non ci interessa diventarlo».
Artisti che si sono esibiti dal 30 aprile al 2 maggio: Claudio Madia e Fabio Calabrò, Choros Teatro, Velluto Piras Duo, Lullelulle, Lunaridens e Riccardo Dell’Orfano, Linda Russo, Compagnia del Bivacco, Bharatanatyam teatro danza dell'India, Daniele Romano (Collettivo Clown), Murghe, Vitaloni Romano Duo, Camilla Barbarito e Fabio Marconi, Vitaloni Romano Duo, Risi e Bisi, DD CASH&COHEN, Lo Polito, Yassa, Roverato jazz trio, Mitoka samba + Karamogo.