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Azione amministrativa contro l’accordo Comune-Politecnico
“Negata la partecipazione dei cittadini”: il comitato “La Goccia” va al ricorso
Federico Russo | 27 aprile 2021

Un ricorso amministrativo contro il Comune, per chiedere che il progetto “Bovisa Goccia” si sviluppi in modo trasparente  e partecipato. È la decisione che si appresta a prendere nelle prossime settimane il comitato “La Goccia”, con il coinvolgimento dei residenti della zona.   
La vicenda va sinteticamente riepilogata: l’area  dei Gasometri Milano Bovisa (“Goccia” per la sua forma) è un’ex area industriale di oltre 300mila mq, occupata fino gli anni ’70 dalle storiche “Officine del gas”, di cui tuttora resta la figura-simbolo dei due gasometri. In seguito la zona abbandonata, e inquinata, vide nascere spontaneamente un enorme bosco che attualmente conta oltre 2mila alberi di alto fusto. Lo scorso 10 febbraio la Giunta comunale ha approvato con una delibera le linee di indirizzo per una Convenzione Quadro tra Comune di Milano e Politecnico, qui presente dal 1989. L’accordo consente all’istituto universitario di creare nuovi spazi didattici e residenze per studenti, prevedendo contestualmente la nascita di una grande area verde (circa il 65% dell’intera superficie), suddivisa tra il Parco della Goccia a Nord e il Parco dei Gasometri a sud.

Il comitato La Goccia, composto da studiosi (urbanisti, agronomi, ricercatori) e semplici appassionati, segue da anni con sguardo critico le vicende legate allo sviluppo di questo progetto, cercando da un lato di interagire con le istituzioni e dall’altro di sensibilizzare e informare i cittadini. Le battaglie di questo gruppo di volontari riguardano innanzitutto la valorizzazione dell’ecosistema naturale presente nel bosco (termine non a caso preferito a “parco”),  la limitazione del consumo di suolo e la trasparenza delle procedure. Grazie a un’iniziativa come il Bosco di sculture sono stati coinvolti anche artisti di livello internazionale.
I rapporti con le istituzioni non sono esattamente idilliaci. Le critiche maggiori rivolte al Politecnico riguardano le modalità di intervento. Nelle scorse settimane la costruzione della nuova sede del DENG (Dipartimento Energia) ha portato al sacrificio di alberi decennali. La bonifica di quest’area (Lotto 1A) è stata effettuata tramite movimentazione terra, stessa tecnica prevista per il successivo Lotto 1B.  Una soluzione giudicata distruttiva, visto l’apporto che la vegetazione spontanea garantisce già da anni in termini di bonifica del suolo.
Il Comune avrebbe lasciato mano eccessivamente libera al Politecnico, con una scelta che viene ora contestata anche in sede amministrativa.  «Non si può trasformare un’area così grande - spiega Giuseppe Boatti, urbanista, ex docente del Politecnico ed esponente del comitato - senza un vero disegno urbanistico. È la legge a prevedere che in questi casi occorra un Piano Urbanistico Attuativo: devono essere indicati nel dettaglio volumi degli edifici, strade, marciapiedi. Qui c’è solo una convenzione che fissa principi generici, di fatto il Politecnico ha libertà di decidere unilateralmente cosa fare nei successivi lotti. Viene inoltre leso un fondamentale diritto: quello del cittadino di poter fare obiezioni».

Le preoccupazioni maggiori degli ambientalisti riguardano soprattutto ciò che potrebbe accadere al grande bosco. «Nella delibera comunale – prosegue Boatti – si parla di area “a verde”, non “a verde pubblico”. Questo apre potenzialmente le porte al rischio di costruzioni di edifici o infrastrutture impattanti. Inoltre non sono previsti finanziamenti, nonostante la grande manutenzione di quell’area avrà bisogno».

Due mesi fa, a seguito della citata delibera, la “Rete dei Comitati” (unione di realtà cittadine di cui “La Goccia” fa parte) aveva scritto al sindaco Sala, agli assessori coinvolti e al Segretario Generale denunciando il percorso intrapreso con queste parole:  “Manca trasparenza del disegno urbano complessivo e dunque la partecipazione dei cittadini alla formazione dello stesso (…) con la conseguente sostanziale estromissione della collettività”. La successiva risposta del Comune è stata ritenuta dal comitato insoddisfacente, al punto da arrivare al passaggio successivo, annunciato lo scorso 23 aprile in un incontro on-line: il ricorso amministrativo dinanzi al Presidente della Repubblica. Per essere considerato legittimato a compiere questa azione, il ricorrente deve dimostrare di avere subito un danno dalla decisione impugnata. Per questo saranno coinvolti nel ricorso soprattutto i residenti che abitano nella zona.
Altre iniziative di carattere più generale, come una biciclettata Goccia-Palazzo Marino, sono però già in programma con l’obiettivo di mobilitare un fronte più ampio di cittadini.

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