Il “tampone sospeso” arriverà sabato 27 febbraio al circolo Arci Grossoni di via Assietta, nell’area del parco del “Paolo Pini”. L’iniziativa è della Brigata Sanitaria Soccorso Rosso, realtà che dallo scorso dicembre grazie a un gruppo di medici volontari effettua tamponi gratuiti (o con una piccola sottoscrizione) tutti i fine settimana in piazzale Baiamonti, e da alcune settimane ha iniziato a portare questo servizio anche nelle periferie.
In principio era la “Brigata Franca Rame”, impegnata come altre brigate a portare pacchi e solidarietà nei quartieri nei mesi più duri del lockdown. Poi, da una sinergia tra ADL Cobas, Medicina Solidale e Camera del Non Lavoro è nata l’idea di costituire un gruppo composto di persone con esperienza professionale nel settore medico/sanitario per fare tamponi “sospesi” ossia gratuiti e solidali, a favore di quei pezzi di società (lavoratori precari, migranti, pensionati sociali) più vulnerabili di fronte alla pandemia. Dallo scorso 12 dicembre sono stati garantiti oltre 2300 tamponi rapidi, sia nel tendone allestito grazie alla Camera del Non Lavoro in piazzale Baiamonti, sia con l'unità mobile nei quartieri popolari. Un servizio che può contare sull’impiego di una cinquantina di volontari: non solo medici, infermieri e OSS, ma anche lavoratori di altre categorie.
«All’inizio – racconta a nome della Brigata Riccardo Germani – il nostro servizio era rivolto soprattutto alle fasce più bisognose della popolazione. Col tempo abbiamo visto arrivare anche persone più abbienti ma comunque non agevolate dalle politiche sanitarie. Abbiamo rappresentato un’alternativa rispetto alle strutture private. E soprattutto, cosa che ci inorgoglisce, abbiamo contribuito in tanti casi a bloccare la catena del contagio». La percentuale di positivi riscontrata dalla Brigata Sanitaria si aggira intorno al 12%. In caso di positività, i moduli vengono inviati all’ATS e a un ambulatorio convenzionato che svolge successivamente in modo gratuito il tampone molecolare.
L'iniziativa si è allargata anche ai luoghi periferici della città, quelli in cui la sensazione di essere abbandonati dalle istituzioni si fa più forte. Dopo avere già toccato via Padova, Bruzzano e il Gratosoglio, l’appuntamento di sabato 27 gennaio fa tappa presso il circolo Arci Grossoni, che metterà i propri spazi a disposizione dalle ore ore 11 alle 16. «Da molto tempo Arci - si legge sulla pagina Facebook della stessa associazione culturale - ha comunicato alla Regione la disponibilità degli spazi dei circoli per effettuare vaccini senza ottenere risposta alcuna». Anche per chi sta dedicando energie e impegno nella solidarietà a volte le porte delle istituzioni restano chiuse. Si scontra con questa realtà anche la Brigata Sanitaria. «Dobbiamo pagare – spiega ancora Germani - l’occupazione del suolo pubblico come fossimo un’impresa commerciale. Come se ci stessimo guadagnando qualcosa, quando semmai siamo noi a volte a metterci anche del nostro. Detto questo, noi contributi alle istituzioni non ne chiediamo». Una scelta di autonomia (e di libertà nel poter tenere un atteggiamento critico verso chi da un anno sta gestendo l’emergenza) che la Brigata porta avanti con l’autofinanziamento.
Il progetto è potuto partire grazie a oltre 12mila euro raccolti attraverso il crowdfunding più altri 6.600 euro provenienti dai contributi lasciati come “tamponi sospesi”. Ma le spese - dal rifornimento della materia prima sanitaria all’acquisto dell'unità mobile e delle altre strutture operative, oltre ai costi di gestione correnti – restano comunque ingenti. E la volontà, come dimostrano anche alcuni investimenti che vedranno la luce nelle prossime settimane, è quella di garantire un servizio che punta all’eccellenza. Chi vuole sostenere il “tampone sospeso” e la Brigata Sanitaria Soccorso Rosso può farlo sia offrendosi come volontario/a sia contribuendo finanziariamente, attraverso www.tamponesospeso.it.