Il primo “campo per singoli” si terrà dal 15 al 17 luglio, poi ne seguiranno altri tre, con la stessa formula, fino ad agosto. Il luogo sarà l’ “Orto Comune Niguarda” di via Tremiti angolo via Cherso (Parco Nord), i partecipanti non più di dieci per volta. Momenti di riflessione sulla criminalità organizzata si alterneranno ad attività pratiche di solidarietà sociale. Si chiama “E!State Liberi!” ed è un progetto con cui l’associazione “Libera” porta avanti due impegni che la contraddistinguono sin dalla sua nascita di ormai 25 anni fa: la promozione del riutilizzo sociale dei beni sequestrati alle mafie e la formazione sui temi dell'antimafia sociale e della conoscenza dei territori coinvolti.
I campi organizzati in tutta Italia hanno diverse tipologie: per singoli, per gruppi, per minorenni, per famiglie, più quelli tematici e aziendali. L’esperienza che coinvolge Niguarda (esattamente come l’altra che si terrà a Milano negli stessi giorni presso “Pane quotidiano”) appartiene alla prima categoria. Rispetto alle edizioni passate quest’anno, causa Covid-19, manca la possibilità della residenza (non è infatti previsto l’alloggio) ma resta forte la collaborazione con il territorio.
A cominciare dalla Fondazione Terre des Hommes Italia, presente in 22 paesi del mondo e attiva sui temi della protezione dei bambini, della sanità di base e del diritto all’educazione. La Fondazione, radicata anche a Niguarda all’interno della rete QuBì, realizzerà il campo di Libera in collaborazione con altre realtà presenti nel quartiere: la rete informale Niguarda Rinasce, impegnata nell’assistenza sociale ed economica; Diapason, cooperativa che da anni lavora nella lotta alle vecchie e nuove marginalità e sull’inclusione; Orto Comune Niguarda, un gruppo di cittadini che ha realizzato un orto-giardino comunitario, portando avanti i temi della salvaguardia della terra, dell'agricoltura sostenibile e della produzione di cibo locale di qualità. Proprio quest’area di 4800 mq, interna al Parco Nord, sarà la sede delle attività.
“Siamo stati coinvolti– racconta Arianna Bianchi, presidentessa dell’associazione che gestisce l’orto - dalla rete QuBì, progetto di contrasto alla povertà minorile. Con l’emergenza Covid-19 il numero di persone da aiutare è aumentato. Noi abbiamo fatto la nostra parte, potendo fornire i prodotti freschi. Il rapporto si è così consolidato”.
Cosa si farà in questi “campi per singoli”? Si approfondiranno, attraverso laboratori, i temi che uniscono trasversalmente i progetti di Libera, Terre des Hommes e Orto Comune Niguarda: criminalità organizzata, radicamento della mafia sul territorio milanese, ruolo della memoria attiva, focus sul rapporto tra disuguaglianze, povertà e mafie e sull’agricoltura sostenibile.
Le attività pratiche saranno di tre tipi: il sostegno alimentare, attraverso la colletta e la distribuzione di cibo a oltre 50 famiglie del quartiere; la distribuzione di abiti usati; la coltivazione diretta dell’orto per raccogliere e destinare i prodotti alle famiglie in difficoltà, destinatarie dei servizi delle realtà territoriali.