Si attendeva una reazione del quartiere, e la reazione c'è stata. C'era almeno un centinaio di persone al presidio organizzato nel pomeriggio dall'ANPI di Dergano come risposta all'atto vandalico che si è consumato domenica sera, con l'incendio che ha rovinato la lapide che ricorda i martiri della Resistenza del quartiere e la distruzione della corona dedicata alla loro memoria.
"Non è stata una ragazzata, come qualcuno ha cercato di farla passare - ha commentato il presidente dell'ANPI di Dergano Dario Marchesi - è stata un'azione premeditata da parte di gente che sa usare solo la violenza".
Comunque l'invito dell'associazione dei partigiani a partecipare al presidio e a "portare un fiore al partigiano" è stato raccolto da un nutrito numero di persone. Dopo l'intervento di Marchesi, la parola è passata agli strumenti a fiato della "Banda degli Ottoni". La serata si è conclusa così, tra "Bella Ciao" e altri canti della Resistenza. Perché "il fiore del partigiano" resiste anche agli atti di intimidazione e di disprezzo della storia.
Lapide bruciata: la risposta di Dergano
Il Presidio dell'ANPI in via Ciaia
Federico Russo | 10 giugno 2019
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