La Fondazione Arché ha portato nei giorni scorsi il suo sostegno al seminario greco cattolico di Leopoli, dove trovano rifugio bambini e bambine in fuga dalle bombe sulle città ucraine. Un convoglio di aiuti alimentari, composto da due mezzi (uno dei quali fornito dallo studio di architettura 23Bassi) ha raggiunto la destinazione giovedì 17 dopo sedici ore di viaggio da Milano. A bordo c’era un gruppo di operatori e amici della Fondazione, guidato dal presidente padre Giuseppe Bettoni. «Di fronte al male del mondo non si può restare con le mani in mano, ma bisogna dare il proprio contributo a sostegno dei civili innocenti» ha commentato lo stesso Bettoni.
Il seminario di Leopoli ospita una cinquantina di famiglie. Il rettore, Padre Igor Boyko nei giorni precedenti aveva reso pubblico un preciso appello: «Quello che è molto urgente è il cibo». Fondazione Arché si è subito attivata, organizzando il convoglio e invitando singoli e imprese a offrire il proprio contributo.
Sin dall’inizio del conflitto, Arché ha promosso altre iniziative: una raccolta fondi a sostegno della popolazione locale, attraverso la rete delle Caritas sul territorio; l’accoglienza delle persone in fuga dalla guerra in tre appartamenti (due a Roma, uno a Milano); l’organizzazione del ciclo di incontri online #trattiamo, con esperti e giornalisti a affrontare il tema del conflitto da una pluralità di prospettive. Giovedì 24, in diretta dalle 18 sulla pagina Facebook della Fondazione, ci sarà un terzo incontro con la partecipazione di padre Giuseppe Bettoni che racconterà l’esperienza di Leopoli.
Per conoscere e sostenere le attività di Arché per la pace in Ucraina, in vista anche di un secondo viaggio a Leopoli, si può scrivere all’indirizzo mail: ucraina@arche.it.