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Realizzata con successo un’operazione a cui credevano in pochi
Angelina e il Sacco: cronaca di una storia a lieto fine
Federico Russo | 22 aprile 2021

«Mia suocera è tornata a vivere, salta come un grillo e rompe le…».
Non poteva che terminare così, tra il lieto fine e l’ironia, la storia che Luigi ha voluto raccontarci e che noi raccogliamo volentieri, come prova delle grandi capacità (professionali e umane) che le strutture ospedaliere stanno riuscendo a dimostrare, anche a Milano, nonostante l’emergenza Covid.

La protagonista di questa storia è una donna di 91 anni, Angelina, sofferente da tempo di tumori ginecologici. È la suocera di Luigi, sardo di origine ma da anni residente a Milano, città in cui ha esercitato a lungo l’impegno politico e sociale.  

Tutto nasce quando la moglie di Luigi, di passaggio a Oristano dove viveva la madre Angelina, scopre per caso, tra le carte di posta arretrate, un certificato che attesta l’avanzato stato della malattia della donna.

«Si richiedeva - racconta Luigi - un urgente intervento chirurgico. Anzi, come ci disse una dottoressa di Oristano, “bisognava operare già anni fa”. Per un anno intero abbiamo fatto su e giù da Milano per visite e consulti. Era un continuo chiederci analisi a pagamento, prima di procedere all’operazione. Visto che la situazione non si sbloccava, abbiamo portato Angelina da noi».

Il trasferimento sicuramente semplifica la vita della famiglia di Luigi, ma non accelera i tempi. Inizia una nuova processione negli ospedali della città, ma anche stavolta le risposte restano interlocutorie. Molte sono le difficoltà in vista di un intervento: l’età avanzata della paziente, la presenza di un pacemaker, i rischi legati a risonanza magnetica e anestesia.

A questo si aggiungano problemi di carattere generale: a Milano come in tutto il mondo è iniziata l’era Covid, in casa di Luigi la convivenza dell’intera famiglia con una persona sempre più provata dalla malattia è impegnativa. Ma alla fine, la scelta della perseveranza e del non darsi per vinti si dimostrerà vincente.
«Passano un paio di mesi e dall’ospedale Sacco ricevo una telefonata: “La preghiamo di venirci a trovare perché vorremmo riprendere in esame il caso di sua suocera, forse abbiamo messo a punto una tecnica per operarla"». Detto, fatto: in una situazione non priva di rischi (impossibile l’anestesia totale), lo scorso febbraio l’équipe del dott. Leone del reparto di Ostetricia e Ginecologia del Sacco ha portato a termine con successo l’intervento, restituendo alla vita Angelina. E se anche questo dovesse ripristinare le “rotture” di cui a inizio articolo, Luigi e la sua famiglia saranno i primi a sorriderne con gioia.

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