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Cultura
A Villa Viva “25 anni di Emergency nel mondo”
L'iniziativa di sabato 14 ad Affori per finanziare un ospedale in Sudan
Federico Russo | 30 settembre 2019

Curare una persona ogni 10 minuti. In 25 anni, tanti ne ha appena compiuti Emergency, fanno 10 milioni di persone, vittime della guerra e della povertà. E il nome non deve trarre in inganno: l’associazione fondata nel 1994 dal chirurgo Gino Strada non si occupa solo di emergenze. Gli ospedali costruiti in questi anni nelle zone più povere e martoriate dal mondo non servono solo a curare chi è stato colpito da esplosioni, mine antiuomo o epidemie. C’è anche un obiettivo di medio-lungo periodo, ed è far sì che in quei Paesi, in cui la sanità è quasi sempre solo privata e a pagamento, nasca un servizio sanitario nazionale.
A questa attività e a questi valori di Emergency è stata dedicata l’iniziativa che si è tenuta nella serata di sabato 14 settembre presso Villa Viva, nella splendida Villa Litta di Affori. Un’iniziativa nata con lo scopo di raccogliere fondi per l’ospedale in Sudan, uno dei maggiori progetti a cui si sta dedicando l’organizzazione.
Il momento centrale della serata ha visto la dottoressa Maria Quattrociocchi, medico di Emergency,raccontare le proprie esperienze sul campo partendo però dai contesti in cui lei e i suoi colleghi vanno a operare. Ad esempio l’Afghanistan, Paese in cui 40 anni di guerra hanno provocato un milione e mezzo di vittime e 4 milioni di profughi. Come se non bastasse, le mine antiuomo continuano a esplodere anche a conflitto terminato, e dal 2015 si è aggiunta la variante ISIS che tenta di reclutare e insediarsi nel Paese, portando un ulteriore carico di attentati e attacchi suicidi. Una situazione drammatica in cui Emergency interviene con 3 ospedali, più diversi posti di primo soccorso. La principale delle strutture ospedaliere, quella nata a Kabul nel 2001, non è solo un centro in grado di assistere in contemporanea centinaia di feriti. È anche un luogo esteticamente bello e accogliente, pensato per far sentire bene chi vi è ricoverato.
In un altro Paese ugualmente devastato da decenni di conflitto, il Sudan, la struttura che si è andata a creare è un ospedale cardochirurgico specializzato nel contrasto di una particolare tipologia di cardiopatia reumatica che in Italia è stata debellata mezzo secolo fa, mentre nel cuore più povero dell’Africa è diffusa come l’AIDS.
Rispondendo alle domande dei presenti, Quattrociocchi ha ribadito come per Emergency sia fondamentale portare nei posti più poveri del mondo una sanità di eccellenza e gratuita, che serva a instaurare il principio del diritto alla salute.
Attualmente sono in tutto 75 i progetti portati avanti in 7 Paesi del mondo, Italia compresa (con “Programma Italia” Emergency è uno dei pochi soggetti ancora presenti nelle zone di Marche e Abruzzo colpite dal sisma del 2016).

La serata, organizzata da ATS Villa Viva e i Gruppi Emergency di Zona 2 e Zona 9, ha visto anche un buffet plastic free e un momento musicale finale con Dj Tony.

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