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Cultura
Antonio Iosa alla Casa della Memoria presenta "Vite" in ricordo delle vittime del terrorismo
L'ultimo saluto ad Antonio Iosa
Francesco Adduci | 29 agosto 2019

Scompare uno dei pionieri del volontariato nel campo della cultura e dell’informazione dei quartieri di Milano: Antonio Iosa; aveva 86 anni. Pugliese, arrivato anche lui a Milano con la fatidica valigia di cartone ad inizio anni ’50, trova lavoro negli uffici del Comune, collabora proprio con il Tognoli che trent’anni dopo verrà eletto sindaco, comincia ad allacciare rapporti con la DC impegnata e antifascista e fonda nel 1962 a Quarto Oggiaro il Circolo Culturale Perini, che nel 2003 si trasformerà in Fondazione Carlo Perini sempre nel nome del senatore democristiano che abitava in quello che oggi è il Municipio 8 e che era deceduto proprio nel periodo dell’arrivo di Iosa a Milano.

Rimane ferito gravemente nell’attentato operato dalla colonna Walter Alasia delle Brigate Rosse alla sede DC di via Mottarone il 1° aprile 1980. Nel nuovo secolo si farà fautore di iniziative culturali anche per Aiviter (l’Associazione Italiana Vittime del Terrorismo).

Ha sempre cercato di far emergere cultura da qualunque situazione riguardasse i quartieri periferici di Milano e di far esprimere la cultura dal basso con iniziative editoriali e di conservazione archivistica (la Fondazione ha una nutrita emeroteca). Nel 1984 incoraggia la formazione del Coordinamento dei Giornali di Zona, formato da alcuni giornali editi da associazioni operanti in gran parte nella periferia milanese, perché erano quelli secondo lui gli organi di informazione che potevano e possono raccontare la vita dei quartieri.

Recentemente aveva caldeggiato la nascita della Casa della Memoria, poi finalmente realizzata nel quartiere Isola, grazie all’impegno delle Istituzioni comunali e di molte istanze socio-culturali.

Concludiamo con il messaggio pervenutoci dai figli oggi, 29 agosto 2019: «Carissimi tutti, questa mattina è venuto a mancare il nostro caro papà, Antonio Iosa, che avete conosciuto per il suo instancabile e straordinario impegno culturale, civile e sociale portato avanti con forza e tenacia fino alla fine da un’attività lunga ben 60 anni con la Fondazione Carlo Perini e con l’Associazione Italiana Vittime del Terrorismo. Il suo ultimo pensiero è stato quello di salutare e ringraziare tutti Voi per questi anni di amicizia e vicinanza sincera, ricordando strenuamente l’importanza della Memoria e della Legalità da trasmettere in particolare ai giovani delle scuole. Questi erano diventati i cardini di quella che si può definire una vera e propria missione di Antonio "per non dimenticare le vittime del terrorismo e delle stragi e per educare i giovani alla Legalità, alla non violenza, al rispetto della Vita Umana". Un caro saluto da Christian e Davide, i figli, e da Raffaella nostra mamma».

 

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