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12 Giugno: Referendum nazionale ed elezioni amministrative di 970 Comuni
La nostra democrazia “domestica”
Giovanni Russo | 28 maggio 2022

Completamente assorbiti dalla guerra guerreggiata in atto, tra la Russia in veste di aggressore e l’Ucraina in veste di aggredita che ormai da quasi tre mesi va in onda in diretta radio e tv, come una telecronaca di una tragica partita, trasmessa e commentata “minuto per minuto”; con ancora alle prese di una pandemia di un virus, arginato dai vaccini, ma non ancora vinto; sta passando sotto silenzio un appuntamento con la nostra democrazia “domestica”: il prossimo 12 giugno, quando si andrà al voto per un referendum sulla giustizia (con 5 quesiti) che si svolgerà tutto il territorio nazionale e nello stesso giorno per le amministrative di 970 comuni, tra cui 21 capoluoghi di provincia e quattro di regione, come Catanzaro, Genova, l’Aquila e Palermo.
Un appuntamento che riguarda la nostra democrazia “domestica” (entro le mura del nostro Paese), che sta sfuggendo a noi italiani silenziosamente con una comunicazione monca, quasi invisibile.

Per quanto riguarda Milano siamo chiamati al voto per il solo referendum, voluto dal partito Radicale, con l’appoggio della Lega di Salvini, in una eterna caccia al voto dove abbinato alle amministrative. Per la validità della consultazione referendaria è necessario però superare il quorum e cioè che si rechino alle urne la metà degli aventi diritto al voto più uno.
Al vaglio della Corte Costituzionale solo 5 quesiti sono stati ritenuti ammissibili, infatti sono stati esclusi, perché non ammissibili, quello sulla eutanasia, quello sulla droga e quello sulla responsabilità dei magistrati.
I referendum come noto sono abrogativi e chi vuol far decadere la legge in questione deve votare sì!; chi invece la vuole mantenere, cioè non farla decadere, deve votare no! È il trabocchetto che affligge la nostra lingua e la circumnavigazione del linguaggio in burocratese.
 

Dunque, ci daranno cinque schede, una per ogni quesito.
 

SCHEDA color ROSSO. Titolo: Abolizione del decreto Severino.

Descrizione: Il quesito è teso ad abolire il decreto attuativo della legge Severino sull’incandidabilità, ineleggibilità e decadenza per i parlamentari, per i rappresentanti di governo, per i consiglieri regionali, per i sindaci e per gli amministratori locali in caso di condanna definitiva.

SCHEDA color ARANCIONE. Titolo: Limiti alla custodia cautelare
Descrizione: Il quesito mira ad abolire la custodia cautelare in carcere con la motivazione del “rischio di reiterazione del medesimo reato”.

SCHEDA color GIALLO. Titolo: Separazione delle carriere dei magistrati
Descrizione: Il quesito è volto a sopprimere il cosiddetto sistema delle “porte girevoli”, che permette a un magistrato di poter passare dal ruolo di giudicante a requirente e viceversa, anche più volte nel corso della propria carriera. La separazione delle carriere tra magistrati giudicanti e requirenti fu già oggetto del referendum abrogativo del 21 maggio 2000, che non raggiunse il quorum.

SCHEDA color GRIGIO. Titolo: Equa valutazione dei magistrati
Descrizione: Il quesito mira a introdurre la possibilità per avvocati e professori universitari di partecipare con diritto di voto ai Consigli giudiziari, organismi territoriali per la valutazione sull’operato dei magistrati.

SCHEDA color VERDE. Titolo: Riforma del CSM
Descrizione: Scopo del quesito è abolire l’obbligo per un magistrato che voglia essere eletto nel consiglio superiore della magistratura di presentare dalle 25 alle 50 firme di sostegno alla candidatura.

Quesiti non ammessi

Un ulteriore quesito, inerente all’ordinamento giudiziario, riguardante la responsabilità civile diretta dei magistrati, è stato ritenuto inammissibile dalla Corte Costituzionale. In precedenza, l’abrogazione di norme limitative della responsabilità civile per i giudici fu già oggetto del referendum abrogativo del 1987, il cui quesito promosso da Partito Radicale, Partito Socialista e Partito dei Liberali superò il quorum (65,1%) e fu approvato dalla maggioranza dei votanti (80,2%).
La Corte Costituzionale ha inoltre respinto i due quesiti promossi dall’Associazione Luca Coscioni sull’omicidio del consenziente e sulla depenalizzazione della cannabis.

Un’ultima proposta referendaria, volta all’abolizione della caccia in Italia e promossa da un comitato di piccole associazioni animaliste e vegane, non ha superato la soglia delle 500.000 firme. In precedenza, altri quesiti per l’abrogazione di alcune norme sulla caccia furono oggetto dei referendum del 1990 e referendum del 1997, che non raggiunsero il quorum.

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L'articolo è stato pubblicato sul n.5 - maggio 2022 di ABC. 
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