Per ora ci sono solo un miniescavatore, un sollevatore telescopico e le transenne, ma l’apertura di stamattina del cantiere, accanto al cimitero di Bruzzano, ha un forte valore simbolico: dopo mesi di polemiche e ricorsi, i lavori per la realizzazione della vasca di laminazione nel Parco Nord stanno ufficialmente per iniziare.
Per il Comune di Milano si tratta di un’opera necessaria per risolvere il problema delle inondazioni del Seveso, ma alcune associazioni del territorio coinvolto hanno da subito dato battaglia al progetto per una serie di ragioni che vanno dalla vicinanza di alcuni condomini al bacino artificiale alla difesa di un’area regionale protetta. Proprio ieri, 19 luglio, dal Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche era arrivata la bocciatura della richiesta cautelare di sospensiva dei lavori. A promuoverla era stato il Comitato “No Vasca” di Bresso, che riunisce molti dei residenti del grande condominio di via Papa Giovanni XXIII, che verrebbe a trovarsi a meno di cento metri dalla vasca.
Incassata la pronuncia del Tribunale, per il Comune è stato senz’altro più facile rompere gli indugi e poter cominciare già da inizio settimana la cantierizzazione del campo base. Entro mercoledì 22 il cantiere verrà completamente chiuso. A “inaugurare” i lavori sono giunti in mattinata anche Marco Granelli, assessore a Mobilità e Lavori Pubblici e Beatrice Uguccioni, vicepresidente del Consiglio Comunale. "Il Parco Nord – ha commentato Granelli - è un tesoro da proteggere e anzi da ampliare. Con questo intervento salvaguardiamo i quartieri della città dalle esondazioni del fiume Seveso ma al contempo investiamo su un'area verde, costruendo un lago, piantando nuovi alberi e sottraendo al degrado altre aree che saranno restituite alla comunità. È stato un lungo percorso ma oggi con l'avvio dei lavori anche a Milano siamo certi di essere più vicini a liberare i milanesi da un flagello vecchio di cinquant'anni".
Per il Parco Nord, è prevista una compensazione vantaggiosa per quanto riguarda il verde: la vasca occuperà 37mila mq, ma grazie al recupero di aree dismesse il Parco avrà 109mila mq in più da rendere verdi. Lo stesso laghetto artificiale (videosorvegliato) sarà innanzitutto un luogo ricreativo con percorsi ciclabili e pedonali, alimentato con acqua pulita di falda e continuamente mossa per favorire l'ossigenazione, evitare i ristagni e proliferazione di alghe. In caso di piogge eccezionali e di esondazione la vasca potrà riempirsi dell’acqua del Seveso che verrà ripulita prima di entrare nel bacino, per poi essere reimmessa nel fiume una volta superata l’emergenza della piena. Il bacino sarà ripulito e nuovamente riempito di acqua pulita, per un processo che può durare dalle 48 ore ai cinque giorni per consentire il completo ricambio. La fine dei lavori, eseguiti da MM SpA, è prevista per l'estate del 2022 quando il laghetto artificiale sarà completato.

Quello del Parco Nord non è un intervento a sé stante ma rientra in un piano, approvato nel 2015, che prevede per il Seveso una spesa complessiva di 142 milioni di euro, suddivisi tra governo (112), Comune di Milano (20) e Regione Lombardia (10). Due opere sono già concluse: l’adeguamento dello scolmatore di nord ovest e il consolidamento del tratto coperto del Seveso a Milano. Sono ripresi inoltre i lavori già appaltati dell'area di laminazione di Senago sul Canale scolmatore di nord-ovest (CSNO), mentre sono in fase conclusiva le gare di appalto delle cosidette Aree Golenali nei Comuni di Cantù, Carimate e Vertemate con Minoprio (CO) e dell'area di laminazione di Lentate sul Seveso (MB).
La previsione, al netto di intoppi o ricorsi, è che i lavori sulle Aree golenali inizieranno entro fine 2020 mentre quelli di Lentate sul Seveso inizieranno nella primavera 2021. Un quadro complessivo delle opere che ora vede il suo completamento con la realizzazione della vasca di laminazione di Milano Parco Nord.