Gli antibiotici come li conosciamo noi sono delle armi contro le malattie, ma non sappiamo che si possono ritorcere contro chi ne abusa. Infatti, l’assunzione di eccessive quantità di antibiotici può rendere i batteri in poco tempo resistenti. Questa può diventare la più grande emergenza sanitaria del futuro. Ho intervistato Fabrizio Landi, ingegnere biomedico, fondatore di Panakes Partners SGR, Fondo di Investimento di Venture Capital nel settore Med Tech, presidente della Fondazione Toscana Life Sciences di Siena ed ex amministratore delegato di Esaote.
Cos’è e come funziona la resistenza dei batteri agli antibiotici?
Quando si abusa degli antibiotici, alcuni batteri sopravvivono e diventano immuni all’antibiotico stesso. Trasmettendo il loro DNA ad altri batteri, diffondono la resistenza all’intera colonia e quando si avrà veramente bisogno di un antibiotico per curare un’infezione, gli antibiotici non saranno più in grado di combatterla. È questo che rende così letale la resistenza antibiotica.
Come sono nati gli antibiotici? Come si è arrivati all’era post antibiotica?
Muffe e funghi vegetali sono un prodotto delle difese delle piante contro i batteri e sono usati come cure dall’uomo sin dall’antichità. Tuttavia, i primi antibiotici messi in vendita risalgono ai tempi moderni. Prima di essi le persone morivano per semplici infezioni, che fino ad adesso si potevano curare con un antibiotico. Ora stiamo entrando nell’era post antibiotica, nella quale si potrebbe tornare a morire di nuovo per un semplice mal di gola. Nel 2050 si prevede che la resistenza antibiotica sarà la prima causa mondiale di morte. Questo problema riguarda tutti noi; l’Italia è al secondo posto in Europa dopo la Bulgaria per morti dovute a infezioni di batteri resistenti.
Le aziende farmaceutiche sono interessate a creare nuovi medicinali e antibiotici?
Purtroppo, per trovare e creare un nuovo antibiotico ci vogliono decine di anni: infatti, non sono stati messi in commercio nuovi antibiotici da 25 anni. È per questo che si stanno cercando metodi alternativi per combattere i batteri, come vaccini o metodi per diagnosticare in pochi minuti di cosa soffre il paziente e proporre cure mirate, evitando di assumere antibiotici inutilmente o in eccesso.
Cosa pensa potrebbe fare ognuno di noi per cambiare questa realtà?
Ognuno di noi può fare la propria parte per fermare questo fenomeno e proteggere noi stessi, la nostra famiglia e l’intera società. Per prima cosa, anche se può sembrare banale, lavarsi sempre le mani: la poca igiene è la principale causa di diffusione delle infezioni. Inoltre, bisognerebbe cercare di comprare il più possibile carni di origine controllata, in quanto negli allevamenti intensivi gli antibiotici sono usati per ingrassare gli animali e proteggerli dalle condizioni estreme in cui vengono allevati. Inoltre anche la frutta e la verdura sono in pericolo, in quanto, soprattutto in Asia, vengono usati antibiotici per proteggerli dalle malattie: è importante controllare la provenienza delle materie prime che si comprano e cercare di non mangiare frutta fuori stagione. Anche se più costosa, questa abitudine potrebbe salvare il futuro delle nuove generazioni. Spesso, infine, ricorriamo agli antibiotici anche per la cura di semplici raffreddori. Occorre quindi evitare diagnosi fatte in casa e ricordare che per le malattie virali gli antibiotici sono totalmente inutili.