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Conosciamo il gruppo di volontari attivo nel Municipio 9
La Brigata Lia, ovvero "il popolo che aiuta il popolo"
Federico Russo | 11 aprile 2020

Se la regola prevedeva che ogni brigata dovesse omaggiare una figura della Resistenza, nel Municipio 9 la scelta non poteva che cadere su “Lia”, la partigiana Gina Galeotti Bianchi uccisa dai soldati tedeschi il 24 aprile del 1945 a Niguarda. E infatti si chiama proprio “Brigata Lia” il gruppo che sta portando nella zona Nord di Milano l’esperienza delle “Brigate Volontarie per l’emergenza”,  nate lo scorso 9 marzo con l’obiettivo di assistere chi ha più bisogno in queste drammatiche settimane. Il nome che hanno scelto sintetizza perfettamente tutto quello che rappresentano: c’è il volontariato, c’è l’emergenza da affrontare. E c’è, nel definirsi “brigate”, un rimando preciso a una storia (appunto, la Resistenza) e a tutti i valori politici che di quella storia sono figli. Gli stessi slogan utilizzati (“La nostra non è beneficenza, siamo il popolo che aiuta il popolo”) rivelano una radicata coscienza sociale. A costruire questa rete hanno contribuito alcuni movimenti già esistenti e attivi sul territorio, ma poi molti cittadini si sono spontaneamente aggiunti. Il supporto tecnico e medico di Emergency ha dato strumenti e formazione per operare in sicurezza, la collaborazione con il Comune ha consentito di agire dentro una “cornice” istituzionale (quella di “Milano Aiuta”). L’attività maggiore è la distribuzione di cibo e medicinali per chi non può uscire di casa: solo nel Municipio 9 sono attive su questo fronte oltre 40 persone. “La settimana scorsa abbiamo fatto più di 90 spese”, racconta Jonathan Chiesa della “Brigata Lia”.

Come avviene il processo di consegna della spesa?
“Abbiamo un paio di coordinatori che smistano le richieste di aiuto che arrivano allo 020202, il numero attivato da “Milano Aiuta”.  Raggiungiamo in coppia la persona che ha fatto richiesta, ci facciamo dare l’elenco delle cose da comprare e i soldi in una busta, facciamo la spesa e la consegniamo, con tanto di foto dello scontrino”.
I volontari sono dotati di mascherina, gel e pettorina di riconoscimento. E, come già accennato, prima di diventare operativi vengono sottoposti a un corso di formazione da parte di Emergency. Il rigore nel seguire le norme sanitarie non può che essere massimo, in una situazione in cui l’esporsi al contagio porterebbe a creare problemi, più che a risolverli. Lo si riscontra in una più recente iniziativa, che lasciamo ancora raccontare a Jonthan.

“Nei giorni passati abbiamo iniziato una raccolta cibo. In accordo coi direttori dei supermercati, ci posizioniamo all’ingresso e chiediamo a tutti di donare per chi non può. Il cibo raccolto lo accumuliamo in un magazzino, e anche qui rispettiamo i protocolli sanitari in modo scrupoloso: tutto viene lavato e disinfettato, non si entra in più di due per volta. Dopo Pasqua, orientativamente intorno a mercoledì, inizieremo le distribuzioni in base alle richieste”.

C’è una tipologia particolare di persone che si rivolge a voi?
“Ce ne sono diverse. Innanzitutto c’è l’anziano, ma c’è anche il non vedente che prima per la spesa poteva contare sulla figlia e ora ovviamente non più, c’è il ragazzo in quarantena perché tornato dall’estero. Ad alcune persone ormai ci stiamo affezionando,  penso a un signore di Piazzale Lugano che ci chiama costantemente perché ha bisogno dei medicinali… ormai per noi è quasi una mascotte!”

In quale quartiere siete più attivi?
“Forse Bovisa, ma soprattutto perché da lì vengono molti volontari, e quindi magari siamo più conosciuti”.

Colletta alimentare, consegna della spesa ma anche supporto psicologico: con la nascita della “Brigata Basaglia” l’esperienza delle Brigate Volontarie si arricchisce di un nuovo servizio, purtroppo sempre più necessario, affidato a un gruppo di professionisti.
Nel frattempo, il progetto porta avanti anche una serie di iniziative per autofinanziarsi. Con “Brigarte” un gruppo di artisti solidali ha iniziato a mettere all’asta su Facebook le proprie opere per donare l’intero ricavato a sostegno della causa. E sulla piattaforma Planbee si è aperta una raccolta fondi. Chi vuole sostenere le Brigate Volontarie per l'emergenza può partecipare con una donazione.  

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