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Cultura
Il convegno si è tenuto a Palazzo Marino il 19 febbraio
Stalking, bullismo e cyberbullismo nell'era digitale
Federico Russo | 20 febbraio 2020

Come difendere i minori dai pericoli della rete? I contenuti che finiscono nel web possono scomparire? Quali strumenti ha una donna per difendersi dagli stalker? Domande complesse perché  complesso è il tema di fondo. L’associazione “Professional Speakers”  ha provato ad affrontarli con il convegno “Crimini relazionali nell’era digitale – stalking, bullismo e cyberbullismo” che si è tenuto il 19 febbraio a Palazzo Marino. L’iniziativa è stata promossa dal Consiglio Comunale milanese, presente con il presidente Lamberto Bertolé e la vicepresidente Beatrice Uguccioni, che hanno introdotto i lavori. L’interesse dell’assise civica al tema è testimoniato da altre recenti iniziative (“BullisNO” del 7 febbraio) che pure hanno avuto luogo in Sala Alessi.
Il convegno ha avuto come principale destinatario due categorie professionali, quelle degli avvocati e dei giornalisti (per entrambe l’iniziativa è valsa anche ai fini del riconoscimento dei crediti formativi) che in questi temi sono coinvolte quotidianamente.
Maria Letizia Manella, Procuratore aggiunto e Capo del Pool fasce deboli del Tribunale di Milano, ha ad esempio focalizzato l’attenzione su “I soggetti deboli e i reati connessi alla rete”. L’adescamento in rete ha varie fasi, nelle quali un minore è a costante rischio di essere soggiogato da un malintenzionato. «L’unico modo per difendere un bambino da questi adulti malati – ha commentato in conclusione Manella – è creare sempre con lui una situazione di confidenza, investire nel rapporto».
Di tutela dei minori ha parlato anche il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia Alessandro Galimberti nella sua relazione “Il giornalismo, i doveri di verità e lealtà e i limiti imposti dalla deontologia”. Quali conseguenze ha l’esposizione di un minorenne alla ribalta mediatica, fosse anche per esaltarne le gesta positive? Alcuni casi recenti testimoniano che possono essere drammatiche. Anche la vicenda di Greta Thunberg, la diciassettenne svedese divenuta simbolo delle battaglie per il clima, può presentare aspetti controversi al punto da far chiedere a Galimberti: «se oggi le facciamo credere di avere un potere immenso, cosa potrà accaderle tra dieci anni quando si saranno spenti su di lei i riflettori? ».
Il presidente OdG ha anche toccato un punto poi ripreso dal docente di Diritto della comunicazione Ruben Ruzzante: l’oblio. Perché è stato possibile, nel tragico caso di Tiziana Cantone, che dei video privati diffusi pubblicamente non siano stati mai rimossi da alcuni social network e siti informativi, nonostante la ragazza napoletana avesse anche delle sentenze dalla sua parte? Il problema è tutto in due aspetti. Innanzitutto il peso che ha la “viralità” nel business dei social, con tutto l’ indotto di click e condivisioni. E, in second’ordine, c’è la difficoltà giuridica di riconoscere ai grandi soggetti della rete una vera e propria responsabilità di editore, e non solo di mero conduttore, dei contenuti pubblicati.
Un terreno nel quale le innovazioni legislative stanno portando dei frutti è quello della lotta allo stalkeraggio. Lisa di Berardino, vicequestore della Polizia Postale di Milano, ha evidenziato nel suo intervento alcuni di questi progressi, dal “Protocollo EVA” che crea una banca dati di tutti gli episodi di violenza domestica segnalati (anche se non terminati con una denuncia) al “Protocollo ZEUS” che prevede, per la persona che ha già subito per la sua condotta un “ammonimento” dal questore, la possibilità di avvalersi di un percorso gratuito di aiuto psicologico. Fondamentale è anche l’accelerazione che si dà alle indagini nel momento in cui si stabilisce che la persona vittima di atti di stalkeraggio debba essere ascoltata entro tre giorni dalla notizia di reato.
Al convegno (moderato da Maria Furfaro, presidentessa dell’associazione Professional Speakers) hanno preso parte anche l’autrice televisiva Gisella Donadoni (“L’influenza degli audiovisivi nelle relazioni tra giovani e famiglie”) e l’advisor Paolo Biotti (“La cultura della legalità e del contrasto del bullismo da realizzarsi con la promozione dello sport”).

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